Articolo scritto da Katia Caterina Griffo
CiaoLapo Babiloss.
Il 15 ottobre è la giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita pre-perinatale e infantile. E’ la giornata dei palloncini bianchi, delle luci colorate, delle candele. E’ un giorno in cui in molte piazze si manifesta in modi diversi un dolore che ancora oggi trova poco spazio per essere compreso, accolto, condiviso.
Una gravidanza nasce quando una coppia nella mente inizia il progetto di una nuova vita. Proprio in quel momento, in un solo istante la vita inizia a prendere forma, prima nella mente e poi nel corpo. E cresce, crescono i pensieri, le emozioni, tante sensazioni differenti! Si costruisce un progetto e ogni giorno questo sogno prende sembianze sempre più vere, sempre più realistiche.
Diritti dei genitori
E’ diritto di ogni genitore emozionarsi nel sentire ecograficamente il primo battito, bisticciare per cercare il nome che calzi a pennello per il loro futuro monello, aspettare con trepidazione la successiva ecografia per riuscire a intravedere i tratti del piccolo faccino. Nessuno può immaginare il dolore straziante, lacerante che può provare una mamma, un papà che riceve la notizia infausta: “non c’è battito”.
Crollano i sogni, crollano le gioie, le aspettative, crolla il progetto che era nato prima nella testa e poi nel ventre, crolla il diritto di tornare a casa con le braccia piene della morbidezza del proprio bambino. Nessuno può sostituire quel dolore, nessuno ha il diritto di giudicarne l’entità, non esiste un peso o una misura per un lutto. Non si può misurare il lutto con il metro, che sia un piccolo embrioncino di poche settimane, che sia un feto di 9 mesi, che sia un bambino già venuto al mondo, il dolore di un genitore non cambia, non si può spegnere, non si può disturbare.
CiaoLapo ciaoLapo Babiloss
Da molti anni esiste CiaoLapo, quando nel 2006 Claudia Ravaldi e Alfredo Vannacci perdono il loro piccolo Lapo alla 38esima settimana. Fondano l’associazione e inizia un lungo cammino di cui nel 2008 anche io e Cristina, con l’associazione Bene con Sé Bene Insieme, iniziamo a far parte, con i primi timidi gruppi di auto-mutuo aiuto. Ricordo i primi approcci, la sensazione di smarrimento, di impotenza, di sconforto. La formazione con Claudia ci ha aiutate a trovare le parole giuste, a comprendere quanto potevamo essere utili a queste famiglie smarrite, e il cammino non si è mai fermato.
Sono molti i nomi di angioletti che abbiamo salutato insieme alle loro famiglie. Una delle tante cose che ho imparato è che non esiste un modo per affrontare un dolore così grande, ognuno ha il diritto di trovare il suo. Esiste una dignità, per i genitori ma anche per queste piccole creature, una vita è un valore assoluto e deve trovare dignità ovunque, in ogni luogo.
Spesso quando una coppia perde un bambino si sente dire frasi fatte, composte, consolatorie, scontate:
“Ne avrete presto un altro! In fondo non era ancora nato!” “Siete ancora molto giovani!” “Ma su via, ora basta, devi reagire, basta piangersi addosso”
Frasi pronunciate da parenti, amici conoscenti, ma anche da operatori che probabilmente impacciati non sanno cosa dire. No, non importa se avrà un altro, o tanti altri bambini, non importa se sono giovani e non importa se era nato o se era ancora in grembo.
CiaoLapo Babiloss
Queste frasi feriscono, allontanano, creano ancora più dolore. Queste frasi non riconoscono un lutto, non accettano che quel bambino sia davvero esistito, non lasciano alla coppia il tempo per elaborare un lutto troppo grande per essere portato da soli. Il messaggio che vorrei inviare oggi è di avere molto rispetto davanti a un genitore in lutto, di usare parole gentili, di usare il silenzio quando non si sa cosa dire, di stare con la persona ascoltando e accogliendo quel dolore senza giudicarlo.
Il messaggio che vorrei giungesse ad ogni operatore del settore è di informarsi, di formarsi, esistono protocolli specifici da adoperare. Una parola non può cancellare il dolore, una parola può fare la differenza nel modo in cui quella coppia affronterà il più grande strazio della propria vita.
In questo periodo di covid non possiamo riunirci, come sempre facciamo ormai da anni, alle famiglie accendendo candele e lanciando palloncini e messaggi d’amore per i piccoli angioletti lassù. Ma anche quest’anno le fontane di Piazza De Ferrari a Genova si coloreranno di rosa e di azzurro, per ricordare a tutto il mondo che noi non dimentichiamo, che non ci arrendiamo.
Nuova Luce CiaoLapo Babiloss
Ogni volta che una persona si sensibilizza al tema del lutto pre-perinatale il mondo si arricchisce di una nuova luce.
Ogni genitore merita di non essere lasciato solo, di ricevere le giuste cure, le giuste attenzioni, il conforto che gli è dovuto. Un bambino che vola via in cielo troppo presto, a qualsiasi età gestazionale si trovi, lascia un vuoto nel cuore e nell’anima di chi lo ha amato che non si può colmare.
Proprio per questo dobbiamo essere preparati, per non creare ancora più vuoto e solitudine intorno, ma per creare una rete di sostegno e di supporto.
Non smetterò mai di raccontare la storia di Emilia, una donna che pochi giorni fa ha compiuto 100 anni, che ancora oggi, ripensa al suo bambino mai nato e piange lacrime calde, inconsolabili, e lo ricorda anche se dopo di lui ne ha in vita altri 3.
Questo pensiero lo dedico a tutte le mamme e papà di CiaoLapo, che in questi anni si sono lasciati guidare e hanno afferrato la mano che con delicatezza abbiamo teso loro.
Ringraziandoli di cuore per l’onore che sento di aver ricevuto nell’aver avuto il permesso di stargli semplicemente accanto.
Lo dedico a tutte le mamme e i papà del mondo, che hanno dovuto affrontare una perdita così crudele e ingiusta, nella speranza che possano d’ora in poi trovare sempre più candele accese ad illuminare il proprio cammino
Vi ricordo un appunto importantissimo il 15 e il 16 ottobre:
Convegno Nazionale: “Per elaborare un lutto occore un intero villaggio”. ( 15 dalle 16 alle 19, e il 16 dalle 9.45 alle 13) in diretta sulla pagina Facebook di CiaoLapo sul profilo Twitter di CiaoLapo e nel canale Youtube
CiaoLapo babiloss
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